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Commissione europea

La Commissione europea spende 1.23 miliardi di euro per riformare la salute mentale dell'UE

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La Commissione europea (CE) ha annunciato una strategia storica per la salute mentale per affrontare quella che è stata definita una "epidemia silenziosa", sostenuta da un finanziamento di 1.23 miliardi di euro.

Riconoscendo la salute mentale come un pilastro fondamentale della salute generale, la Commissione ha proposto un'ampia iniziativa intersettoriale che mira a trasformare il modo in cui la salute mentale viene affrontata nell'Unione europea.

La salute mentale è più di un problema individuale o familiare; ha un impatto significativo sulle nostre economie e società. Secondo la Commissione, i problemi di salute mentale hanno colpito circa 84 milioni di persone nell'UE prima della pandemia di COVID-19, a un costo sbalorditivo di circa 600 miliardi di euro all'anno, oltre il 4% del PIL. Anche il posto di lavoro non è stato risparmiato, con il 27% dei lavoratori che riferisce di aver sofferto di stress, depressione o ansia legati al lavoro.

Tuttavia, la salute mentale non esiste nel vuoto; è modellato da vari fattori personali ed esterni. Crisi recenti come la pandemia di COVID-19, l'aggressione della Russia contro l'Ucraina e l'escalation della tripla crisi planetaria del cambiamento climatico, della perdita di biodiversità e dell'inquinamento, hanno tutte aggravato queste sfide. La Commissione ha evidenziato come la pandemia abbia avuto un impatto particolare sui giovani e sulle persone con condizioni di salute mentale preesistenti. Ad esempio, il suicidio è diventato la seconda principale causa di morte tra i giovani nell'UE, di età compresa tra 15 e 19 anni. Inoltre, la crescente digitalizzazione, i cambiamenti demografici e i cambiamenti nel mercato del lavoro hanno presentato una complessa rete di sfide e opportunità.

Dietro queste cifre ci sono milioni di "storie personali", comprese quelle di bambini e adolescenti che diventano eccessivamente dipendenti dai dispositivi digitali, individui socialmente esclusi, anziani che vivono la solitudine, lavoratori che combattono il burnout e individui che si sentono isolati a causa della loro identità o posizione. L'annuncio sottolinea in particolare l'importanza dell'intervento precoce, delle misure preventive, dell'assistenza sanitaria mentale di alta qualità e conveniente e del reinserimento sociale dopo il recupero.

In risposta a questo urgente invito all'azione e riconoscendo i diritti fondamentali di tutti i cittadini dell'UE di accedere all'assistenza sanitaria preventiva e a cure di alta qualità, la presidente von der Leyen ha annunciato il nuovo obiettivo della Commissione: "Promuovere il nostro stile di vita europeo". La nuova strategia si concentra su tre principi guida: il diritto ad accedere a una prevenzione adeguata ed efficace, il diritto ad accedere a cure di salute mentale di alta qualità e a prezzi accessibili e la capacità di reintegrarsi nella società dopo il recupero.

L'iniziativa è globale e richiede la collaborazione tra attori nazionali e regionali, settori della politica sanitaria e non sanitaria e varie parti interessate che vanno dalle organizzazioni dei pazienti e della società civile al mondo accademico e all'industria. L'obiettivo condiviso è quello di “dotare queste realtà degli strumenti necessari per guidare il cambiamento e potenziare le strutture esistenti a livello globale”.

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È importante sottolineare che la nuova strategia della Commissione sosterrà gli Stati membri nei loro sforzi per raggiungere gli obiettivi dell'Organizzazione mondiale della sanità per le malattie non trasmissibili entro il 2025 e gli obiettivi di sviluppo sostenibile entro il 2030.

Gli attivisti, tra cui Mental Health Europe (MHE), hanno sostenuto esattamente questo tipo di sviluppo, affrontando la salute mentale in un contesto sociale ed economico più ampio. Richiedendo un approccio coordinato e intersettoriale e delineando un chiaro percorso verso il miglioramento, ha il potenziale per determinare un cambiamento di paradigma nell'assistenza alla salute mentale in tutta l'Unione europea. Alcune parti interessate, tuttavia, hanno chiesto ulteriori misure, inclusi obiettivi concreti, parametri di riferimento, indicatori e meccanismi di monitoraggio dei progressi per gli Stati membri.

Nell'ambito del nuovo sforzo, l'UE prevede di incanalare 10 milioni di euro per sostenere la salute mentale nelle comunità, concentrandosi su popolazioni vulnerabili come bambini, giovani adulti e migranti o rifugiati. Anche lo sviluppo della salute mentale personale non deve essere trascurato e dovrebbe includere la propagazione di tecniche antistress come la terapia cognitivo comportamentale (CBT) o abitudini come scrivere un diario, dormire bene e usare antistress come palline antistress o masticare gomme senza zucchero , poiché i ricercatori ritengono che l'atto di masticare aumenti la concentrazione riducendo lo stress e l'ansia.

Significativamente, la strategia cerca anche di rompere lo stigma pervasivo che circonda la salute mentale. Il commissario Kyriakides ha sottolineato la necessità di una maggiore accettazione e comprensione, affermando: "Va bene non essere ok".

Il vicepresidente della CE Margaritis Schinas ha messo in guardia dall'aspettarsi le cosiddette soluzioni rapide, affermando: "Non c'è alcun pulsante della felicità da premere". L'obiettivo generale è integrare la salute mentale in tutte le aree politiche, dall'istruzione e dall'ambiente all'occupazione e al mondo digitale, indicando che la salute mentale non è solo un problema di salute, ma anche sociale. La strategia riflette un cambiamento verso il riconoscimento della salute mentale come importante quanto la salute fisica, un cambiamento necessario per affrontare meglio l'"epidemia silenziosa" che affligge milioni di persone in tutta l'UE.

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EU Reporter pubblica articoli da una varietà di fonti esterne che esprimono un'ampia gamma di punti di vista. Le posizioni assunte in questi articoli non sono necessariamente quelle di EU Reporter.

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