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Il supercomputer più potente dell'Europa orientale sarà ospitato dalla Bulgaria. A cosa serve?

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Il gigante IT Atos ha affermato di aver consegnato completamente al Sofia Tech Park in Bulgaria un super computer che dovrebbe essere il dispositivo più potente dell'Europa orientale, scrive Cristian Gherasim, corrispondente da Bucarest.

Il sistema di elaborazione a petascala aiuterà notevolmente con le ambizioni tecnologiche della Bulgaria negli anni a venire.

I supercomputer serviranno nello sviluppo di applicazioni scientifiche, pubbliche e industriali in vari campi, tra cui bioinformatica, farmacia, dinamica molecolare e meccanica, chimica quantistica e biochimica, intelligenza artificiale, medicina personalizzata, bioingegneria, meteorologia e lotta ai cambiamenti climatici.

Atos, la società che fornisce il supercomputer, ha dichiarato in un comunicato stampa che il computer dovrebbe essere pienamente operativo nel luglio 2021.

“Questo sarà il supercomputer più potente dell'Europa orientale e aiuterà a sfruttare le ambizioni high-tech della Bulgaria. I team di progetto di Atos nella Repubblica Ceca hanno già avviato i test di configurazione e si prevede che il supercomputer inizierà a funzionare a livello operativo nel luglio 2021 ", ha affermato la società in un comunicato stampa.

Ma questo non è solo un risultato bulgaro, ma anche europeo, a vantaggio della ricerca scientifica europea, rafforzando l'innovazione e fornendo alla più ampia comunità scientifica strumenti di ricerca e sviluppo all'avanguardia.

Il supercomputer è cofinanziato dalla Repubblica di Bulgaria e dal programma EuroHPC JU dell'Unione Europea. L'investimento complessivo ammonta a 11.5 milioni di euro.

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Il sistema di calcolo a petascala in Bulgaria sarà simile ad altri sistemi di supercalcolo nelle università e nei centri di ricerca di tutta Europa, come CINECA in Italia, IZUM in Slovenia, LuxProvide in Lussemburgo e Minho Advanced Computing Center dal Portogallo.

Il sistema informatico presente in Bulgaria consoliderà quindi la rete di capacità di ricerca dell'UE e rafforzerà i suoi sforzi per sviluppare nuove tecnologie e centri di ricerca nei suoi Stati membri.

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EU Reporter pubblica articoli da una varietà di fonti esterne che esprimono un'ampia gamma di punti di vista. Le posizioni assunte in questi articoli non sono necessariamente quelle di EU Reporter.

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