UK
Liz Truss si dimette
Liz Truss è stata costretta oggi (20 ottobre) a dimettersi dalla carica di primo ministro del Regno Unito, volgendo a una drammatica conclusione di 44 giorni in carica che l'hanno vista presiedere un tracollo economico e danni catastrofici al partito conservatore al potere. Giovedì mattina a Truss è stato detto di dimettersi da alti funzionari del partito, lasciando i parlamentari conservatori amaramente divisi di fronte alla prospettiva di dover scegliere un terzo primo ministro nel giro di pochi mesi.
Sir Graham Brady, presidente del comitato del 1922, ha incontrato Truss questa mattina tra le speculazioni dei conservatori senior che la sua premiership stesse volgendo al termine. Gli addetti ai lavori del governo hanno confermato che Brady, responsabile della supervisione dei concorsi per la leadership dei Tory, ha incontrato Truss a Downing Street su richiesta del primo ministro.
L'incontro non è stato programmato e gli alleati di Truss hanno affermato di aver chiesto l'incontro con il "commerciante" dei parlamentari conservatori per "prendere la temperatura" del partito dopo giorni di caos. Anche Jake Berry, presidente dei Tory, e Therese Coffey, vice primo ministro, sono stati visti entrare a Downing St, aggiungendo la sensazione che la crisi che si stava accumulando attorno alla premiership di Truss stava arrivando al culmine. Almeno una dozzina di parlamentari conservatori hanno chiesto a Truss di dimettersi, inclusa Miriam Cates che è un membro dell'esecutivo del comitato del 1922.
"Sembra insostenibile", ha detto. "Sì, penso che sia ora che il primo ministro se ne vada". La premiership di Truss, iniziata il 6 settembre, ha visto crollare e bruciare la sua strategia economica, il licenziamento del suo cancelliere Kwasi Kwarteng e le dimissioni forzate mercoledì della segretaria degli interni Suella Braverman. La disciplina del partito è crollata e Jeremy Hunt, il nuovo cancelliere, sta attualmente cercando di elaborare un pacchetto da 40 miliardi di sterline di aumenti delle tasse e tagli alla spesa per colmare un buco fiscale prima di un'altra dichiarazione fiscale il 31 ottobre.
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