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Cina

L'eurodeputata Tiziana Beghin sulle Olimpiadi invernali di Pechino

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Federico Grandesso intervista l'eurodeputata italiana Tiziana Beghin (nella foto).

Come valuta i risultati nell'organizzazione delle Olimpiadi di Pechino durante questa pandemia?

Le Olimpiadi invernali di Pechino sono state il primo evento su larga scala che non ha subito alcun rinvio, a differenza di Euro 2020 e Tokyo 2020, che originariamente avrebbero dovuto svolgersi in un'epidemia di coronavirus ancora più drammatica. In generale, e da un punto di vista puramente operativo, l'organizzazione mi è sembrata buona. Tuttavia, sono state riscontrate alcune problematiche, come la banalità delle piste da sci alpino, come hanno detto gli atleti, o il caso della pattinatrice russa Kamila Valieva. Va detto che la responsabilità ricade sul CIO e non sul Paese ospitante. Ci rammarichiamo che una competizione di questo calibro non abbia beneficiato di un quadro pubblico adeguato, ma temo che una capacità ridotta sia stata l'unica scelta a causa della pandemia.

Da qui in Italia, come pensi, da quanto hai sentito, sia stato gestito il protocollo di sicurezza COVID?

Su circa 5,300 atleti e dirigenti si sono registrati 435 casi positivi, soprattutto nei primissimi giorni. Il 16 febbraio sono stati finalmente segnalati per la prima volta zero casi di COVID-19 all'interno dell'evento: questo significa che le misure anti-covid sono state efficaci. Alcuni atleti si sono però lamentati delle condizioni estreme che hanno dovuto affrontare in isolamento e di un eccesso di zelo che non ha permesso a tutti di godersi appieno il villaggio olimpico, anche dopo essere risultati negativi. Date le circostanze complicate, l'impressione è che la situazione sia stata gestita bene.

In che modo Italia e Cina possono collaborare all'organizzazione delle prossime Olimpiadi di Milano e Cortina?

La cooperazione è estremamente importante in ogni campo, anche in quello olimpico. Lo scambio di buone pratiche è fondamentale per mantenere un livello molto alto, considerando gli atleti, i tifosi e tutte le attività satellite che derivano da tale evento. È possibile apportare valore aggiunto in entrambe le direzioni e quindi è auspicabile la massima disponibilità, perché non si smette mai di imparare. L'auspicio è che nella Milano-Cortina 2026 non siano più necessari protocolli rigidi per contenere la diffusione del coronavirus.

Credi che un evento come le Olimpiadi possa ancora suscitare interesse per gli sport invernali in Italia e in Cina?

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Nonostante il momento non particolarmente favorevole per gli europei, le Olimpiadi di Pechino 2022 hanno registrato un forte aumento dei dati di audience e interazione, rispetto a Pyeongchang 2018. Le Olimpiadi generano sempre grande entusiasmo e interesse, a maggior ragione se l'Italia vince una medaglia. L'esempio più eclatante è la medaglia d'oro conquistata da Stefania Costantini e Amos Mosaner nel doppio misto di curling: la loro vittoria contribuirà a rendere popolare il curling in Italia, dove per ora sono meno di 500 praticanti. Lo stesso è accaduto in Cina, dove l'organizzazione dell'evento ha portato negli ultimi anni ad un grande aumento di praticanti e ad un terzo posto straordinario nel medagliere finale.

Come valuta la prestazione della squadra italiana?

Ci sono state alcune polemiche. Era chiaro che sarebbe stato difficile ripetere l'exploit delle Olimpiadi estive di Tokyo, ma la squadra italiana si è comportata comunque molto bene, vincendo 17 medaglie in totale. Spiccano chiaramente l'oro e le due medaglie d'argento di Arianna Fontana: con 11 medaglie olimpiche, è diventata l'atleta italiana più vincente di sempre alle Olimpiadi invernali. Una menzione a parte meritano anche l'argento di Sofia Goggia in discesa dopo una rapida ripresa da un brutto infortunio e il già citato oro vinto nel doppio misto curling da Stefania Costantini e Amos Mosaner. Per quanto riguarda le polemiche tra alcuni atleti e la loro federazione di riferimento, non ho gli elementi per poter dare una valutazione.

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EU Reporter pubblica articoli da una varietà di fonti esterne che esprimono un'ampia gamma di punti di vista. Le posizioni assunte in questi articoli non sono necessariamente quelle di EU Reporter.

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