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Vittoria per #LanguageEquality al Parlamento europeo

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Il Parlamento europeo ha approvato in modo schiacciante una relazione dell'europarlamentare Plaid Cymru, Jill Evans, che chiede un'azione a livello dell'UE per colmare il divario linguistico digitale.

La relazione esamina l'uso delle lingue nella tecnologia digitale e formula una serie di raccomandazioni per l'azione della Commissione europea.

Sebbene la Commissione riconosca che il mercato unico digitale deve essere multilingue, non è stata proposta una politica globale dell'UE per affrontare il problema delle barriere linguistiche digitali.

La relazione è stata approvata da 592 deputati con solo 45 contrari e 44 astensioni, dando un forte impulso alla campagna per la protezione digitale delle lingue meno parlate.

Jill Evans, eurodeputata, ha dichiarato: "Sono lieto che il Parlamento europeo sia d'accordo con la mia opinione sulla necessità di agire per affrontare il divario digitale tra le lingue europee.

"I cittadini europei devono essere in grado di accedere e utilizzare il mondo digitale nella propria lingua, anche nelle lingue minoritarie. Ciò richiederà investimenti e leadership a livello dell'UE.

"Questa è un'enorme opportunità per l'UE di dimostrare un reale impegno per l'uguaglianza linguistica, per i parlanti di tutte le lingue europee, compreso il gallese.

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"La mia relazione richiede una serie di misure che faranno molto per raggiungere questo obiettivo".

La relazione invita l'UE a:

(1) Migliorare i quadri istituzionali per le politiche sulla tecnologia linguistica;

(2) creare nuove politiche di ricerca per aumentare l'uso della tecnologia linguistica in Europa;

(3) utilizzare politiche educative al fine di garantire il futuro dell'uguaglianza linguistica nell'era digitale, e;

(4) aumentare il sostegno sia alle aziende private che agli enti pubblici per fare un uso migliore delle tecnologie linguistiche.

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EU Reporter pubblica articoli da una varietà di fonti esterne che esprimono un'ampia gamma di punti di vista. Le posizioni assunte in questi articoli non sono necessariamente quelle di EU Reporter.

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