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I Balcani: il prossimo grande passo nel campo delle energie rinnovabili

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I paesi della regione balcanica, a parte la Romania, che presenta indicatori simili a quelli della Grecia, hanno vissuto negli ultimi anni una propria rivoluzione “verde”, ma sono ancora lontani dall'essere considerati mercati saturi.

I numeri parlano da soli, come si può vedere dai dati presentati alla recente conferenza Renewables Balkans tenutasi a Bucarest, e questi numeri evidenziano le grandi opportunità che esistono per le società energetiche greche se si pongono gli obiettivi giusti, se evitano gli errori e se hanno fretta. In Bulgaria, il più sviluppato dei sette Paesi, la capacità installata da fonti rinnovabili ha raggiunto lo scorso anno i 5.2 GW, pari al 40% di quella della Grecia, che attualmente è pari a 12 GW. In Croazia la capacità è di 3.6 GW, in Serbia 3.1 GW, seguita da Albania con 2.5 GW, Bosnia con 2.1 GW e agli ultimi posti Montenegro e Macedonia del Nord con 0.8 GW ciascuno.

I paesi dei Balcani occidentali stanno vivendo un “boom” negli investimenti nell’energia solare, ma le loro reti sono in ritardo. Le energie rinnovabili potrebbero contribuire ad alleviare la crisi energetica man mano che i paesi si allontanano dal carbone. Tuttavia i funzionari del settore affermano che ci sono preoccupazioni e che i sistemi di distribuzione non sono pronti per le nuove fonti energetiche. L’espansione della rete, lo stoccaggio dell’energia e normative più severe sono solo alcuni dei modi in cui i paesi stanno cercando di combattere questo problema.

Nella Macedonia del Nord gli imprenditori stanno investendo in modo "abbastanza aggressivo" nelle centrali solari, secondo il ministro dell'Economia Kreshnik Bekteshi. Il suo paese, che è un importatore di energia, è diventato un centro regionale per le fonti energetiche rinnovabili. A partire dal 2021 saranno costruiti parchi solari con una capacità di 139 megawatt (MW). Il Paese prevede di produrre fino a 300 MW di nuova energia solare entro la fine del 2023. Tuttavia, le reti di trasmissione e distribuzione non sono pronte ad assorbire afflussi così improvvisi di energia solare. L’altra soluzione, anche se costosa, è quella di immagazzinare l’elettricità, che viene generata solo durante il giorno. Pertanto, la legislazione nella Macedonia del Nord è stata modificata per obbligare gli investitori a garantire lo stoccaggio dell’elettricità in batterie nelle aree in cui la rete è già riservata.

Basta un confronto con la Grecia per capire a che punto sono i Paesi vicini e quali sono le loro prospettive. Oggi la potenza installata da fonti rinnovabili in Grecia è di 12 GW, e i progetti di connessione al sistema energetico raggiungono i 16 GW, per un totale di 28 GW. Cioè, la potenza installata oggi negli otto paesi sopra menzionati è pari a quella della Grecia più i progetti da collegare.

Sono infatti presenti nei rispettivi mercati, li "scansionano", hanno individuato target, discutono di finanziamenti, ma manca la grande novità sugli investimenti, anche se l'unica strada da percorrere è l'espansione all'estero, sotto la condizioni il mercato greco è già saturo.

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EU Reporter pubblica articoli da una varietà di fonti esterne che esprimono un'ampia gamma di punti di vista. Le posizioni assunte in questi articoli non sono necessariamente quelle di EU Reporter.

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