Seguici sui social

Protezione dei dati

Oleg Boyko vince la causa in tribunale contro Google per violazione dei dati personali

SHARE:

Pubblicato il

on

Usiamo la tua registrazione per fornire contenuti nei modi in cui hai acconsentito e per migliorare la nostra comprensione di te. È possibile disdire in qualsiasi momento.

L'uomo d'affari internazionale Oleg Boyko (nella foto) ha sfidato con successo la pratica di Google di indicizzare nei risultati di ricerca di Google un collegamento a un sito Web contenente informazioni false e contrarie. Il procedimento legale del signor Boyko, avviato nel 2020 dal suo team legale per rimuovere questo materiale da Internet, è culminato con la vittoria del signor Boyko nel suo ricorso contro la decisione di Google nel febbraio 2024.

Oleg Boyko, che possiede la cittadinanza italiana, ha presentato ricorso al Garante per la protezione dei dati italiano nel 2023 dopo aver incontrato ostacoli nel processo di rimozione dei contenuti di Google. Nel luglio 2023 il Garante ha accolto l'istanza e ha obbligato Google LLC a rimuovere il sito dai risultati di ricerca.

Nell'autunno del 2023, nonostante la decisione dell'autorità di regolamentazione, Google ha presentato ricorso contro la sentenza. Tuttavia, Boyko ha persistito e alla fine è uscito vittorioso nella sua disputa legale con il gigante della tecnologia nel febbraio di quest’anno.

Affrontando il diffuso problema delle informazioni online intenzionalmente sbagliate e fuorvianti, l'avvocato di Boyko, Alexey Tyndik, ha sottolineato la facilità con cui le false narrazioni possono offuscare la reputazione nel panorama digitale di oggi. Tyndik ha sottolineato l'impatto significativo di tali contenuti, in particolare su personaggi pubblici come Oleg Boyko.

Se da un lato l'appello accolto da Boyko evidenzia la possibilità di contestare le informazioni fuorvianti online, dall'altro sottolinea anche la continua lotta che gli individui devono affrontare per salvaguardare i propri dati personali nell'era digitale.

Le recenti battaglie legali hanno visto individui e aziende di tutto il mondo sfidare il gigante della tecnologia Google per contenuti diffamatori. Nel 2023, una donna australiana ha concluso una battaglia legale durata 12 anni contro Google, ottenendo un accordo dopo aver citato in giudizio la società due volte per aver pubblicato contenuti diffamatori da RipOff Report sulla sua pagina del motore di ricerca. Allo stesso modo, quell’anno, un uomo d’affari canadese ricevette mezzo milione di dollari di risarcimento da Google per non aver rimosso un risultato di ricerca diffamatorio.

Nel 2022, Google è stata condannata a pagare a un ex politico $ 715,000 per video diffamatori di YouTube. I video, che accusavano falsamente il politico di vari illeciti, avevano raccolto migliaia di visualizzazioni e fruttato a Google ingenti entrate.

pubblicità

I casi evidenziano il crescente controllo legale sui contenuti online e la responsabilità delle aziende tecnologiche nella gestione dei dati personali sulle loro piattaforme.

Condividi questo articolo:

EU Reporter pubblica articoli da una varietà di fonti esterne che esprimono un'ampia gamma di punti di vista. Le posizioni assunte in questi articoli non sono necessariamente quelle di EU Reporter.

Trending