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Moldavia

La Corte Costituzionale della Moldavia revoca il divieto ai candidati dell'opposizione

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La Corte Costituzionale della Moldavia ha annullato il divieto imposto dal governo ai candidati dell'opposizione, dichiarandolo incostituzionale. Il divieto, che mirava a escludere dalle elezioni per tre anni gli individui associati al partito SHOR, è stato ritenuto non valido con una decisione significativa.

Questa decisione fa seguito a una serie di eventi a partire dal 19 giugno 2023, quando il partito SHOR è stato sciolto dalla Corte Costituzionale, portando a leggi contro i suoi membri. La recente sentenza sottolinea l’importanza di sostenere i principi democratici e garantire l’inclusione politica in Moldova.

La sfida legale, guidata da ex parlamentari del partito SHOR, sosteneva che la legislazione era vaga, imprecisa, sproporzionata e priva di prevedibilità. La decisione della Corte evidenzia la necessità di proteggere i diritti degli individui a partecipare al processo democratico e a sostenere lo stato di diritto.

Le critiche all'esclusione dei partiti e dei candidati dell'opposizione dagli organismi internazionali, tra cui la Commissione di Venezia e l'Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (OSCE), hanno ulteriormente evidenziato le preoccupazioni riguardo alle azioni del governo.

In risposta alla sentenza della Corte, il team legale che rappresenta il partito SHOR ha accolto con favore la decisione, elogiando la Corte per il suo impegno a favore della giustizia e dei diritti dei cittadini. La decisione è vista come una vittoria per la democrazia in Moldavia, poiché garantisce che tutti i cittadini abbiano l’opportunità di partecipare al processo politico senza ostacoli.

La sentenza arriva nel mezzo di sfide legali in corso per il governo Sandu. All'inizio di questo mese, la Corte europea dei diritti dell'uomo ha deciso di esaminare le argomentazioni in una causa intentata dal partito SHOR contro la Moldova, indicando il suo potenziale impatto sulla Moldova e sul sistema della Convenzione.

Tuttavia, permangono preoccupazioni riguardo alle azioni del governo Sandu, tra cui la messa al bando dei partiti di opposizione dalle elezioni locali, la repressione degli attivisti dell'opposizione e la chiusura dei media non in linea con le politiche del governo. Tali azioni sono viste come una minaccia alla libertà di espressione e ai valori democratici in Moldova.

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Mentre la Moldova avanza nel suo percorso democratico, è essenziale che il governo sostenga l’inclusione, la trasparenza e il rispetto dei diritti umani. La comunità internazionale, la società civile e i cittadini moldavi devono rimanere vigili nel difendere la democrazia e garantire la responsabilità.

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EU Reporter pubblica articoli da una varietà di fonti esterne che esprimono un'ampia gamma di punti di vista. Le posizioni assunte in questi articoli non sono necessariamente quelle di EU Reporter.

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