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Un anno dopo il Qatargate, il Mediatore evidenzia le preoccupazioni rimanenti riguardo al nuovo quadro etico del Parlamento

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A seguito di una serie di scambi con il Parlamento europeo sulle riforme etiche post-Qatargate, la Mediatrice europea Emily O'Reilly (nella foto) riconosce progressi significativi nel rafforzamento delle norme, ma permangono preoccupazioni circa la loro attuazione e applicazione. Un quadro etico credibile richiede risorse adeguate, un’attuazione rigorosa e un’applicazione rigorosa, ma non è ancora chiaro se questi elementi siano presenti. Il Mediatore esorta il Parlamento a metterli in atto il più rapidamente possibile per rassicurare l'opinione pubblica europea in vista delle elezioni del prossimo giugno.

Poiché il modello di autoregolamentazione rimane in gran parte intatto, i cittadini devono avere fiducia che possa funzionare. Il pacchetto di riforme comprende alcuni miglioramenti positivi, come una definizione più dettagliata di conflitto di interessi e l'obbligo per i deputati di pubblicare tutti gli incontri organizzati con lobbisti registrati e con rappresentanti diplomatici di paesi terzi.

Restano tre questioni che destano particolare preoccupazione: in primo luogo, non è chiaro come il Parlamento monitorerà e applicherà le nuove regole, come il periodo di riflessione post-mandato per i deputati e l’obbligo di registrare gli incontri con i lobbisti. In secondo luogo, sebbene al comitato che controlla il rispetto del codice di condotta da parte dei deputati sia stato assegnato un ruolo più proattivo, alcuni dettagli rimangono poco chiari, incluso il modo in cui nella pratica il comitato riceverà e agirà in base ai "segnali" riguardanti presunti illeciti da parte dei deputati.

Infine, il Mediatore ha rilevato l’inadeguata trasparenza del processo di riforma stesso, in particolare per quanto riguarda le decisioni adottate dall’Ufficio di presidenza, un organismo che stabilisce le regole per il Parlamento. In futuro, il pubblico dovrebbe essere in grado di controllare le decisioni interne di significativo interesse pubblico.

“Lo scandalo Qatargate ha minato la reputazione del Parlamento europeo agli occhi di molti cittadini dell’UE. In vista delle elezioni europee del prossimo anno, il Parlamento deve ora dimostrare che sta facendo tutto ciò che è in suo potere per tutelare la propria integrità e credibilità. Le nuove norme etiche più rafforzate rappresentano un buon punto di partenza, ma le norme sono valide solo nella misura in cui sono implementate e applicate. Il mio obiettivo è incoraggiare il Parlamento a proseguire il processo di riforma necessario per garantire una forte cultura etica e un regime di applicazione degno della fiducia dei cittadini", ha affermato il Mediatore.

sfondo

Segnalato per la prima volta nel dicembre 2022, lo scandalo Qatargate riguarda le accuse secondo cui i paesi extra-UE avrebbero tentato di acquistare influenza in Parlamento. Nel gennaio 2023, il Mediatore ha chiesto al Parlamento maggiori informazioni su come intendeva riformare il proprio quadro di etica e trasparenza sulla scia di questo scandalo. Successivamente ha fornito il suo contributo alla proposta di riforma in 14 punti presentata dalla Presidente del Parlamento, Roberta Metsola. Nel settembre 2023 il Parlamento ha adottato diverse modifiche, tra cui il regolamento interno e il codice di condotta dei deputati. Tali modifiche hanno rafforzato le norme sulla trasparenza delle dichiarazioni di interessi privati, conflitti di interessi e dichiarazioni di incontri con rappresentanti di interessi dei deputati. Ora è previsto anche un periodo di riflessione di sei mesi per gli ex eurodeputati e una nuova "pagina web sulla trasparenza" sul sito web del Parlamento.

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EU Reporter pubblica articoli da una varietà di fonti esterne che esprimono un'ampia gamma di punti di vista. Le posizioni assunte in questi articoli non sono necessariamente quelle di EU Reporter.
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