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#EBCG: Comitato per le libertà civili appoggia nuova frontiera europea e della guardia costiera

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eu-border-2015-see-registrare-flow-migrantiLunedì (30 maggio) la commissione per le libertà civili ha sostenuto i piani per istituire un sistema integrato di gestione delle frontiere dell'UE, con un'agenzia di punta della guardia di frontiera e costiera europea, che riunisce Frontex e le autorità nazionali di gestione delle frontiere. Consentirebbero di inviare rapidamente squadre di guardie di frontiera aggiuntive nei paesi dell'UE le cui frontiere esterne sono sotto pressione. Le autorità nazionali continuerebbero a gestire le proprie frontiere quotidianamente, ma in caso di crisi potrebbero chiedere aiuto alla nuova agenzia.

“L'UE ha bisogno di frontiere esterne più sicure e meglio gestite e quindi della guardia di frontiera e costiera europea (EBCG) il prima possibile. La guardia di frontiera e costiera europea non è una pallottola d'argento che può risolvere la crisi migratoria che l'UE sta affrontando oggi o ripristinare l'area Schengen. Eppure è il primo passo senza il quale il resto delle proposte legislative per affrontare la crisi migratoria e salvare Schengen come inizialmente previsto sarebbe una battaglia infruttuosa. Dobbiamo mostrare agli europei che l'UE può prendere una decisione ed essere efficiente", ha affermato il relatore Artis Pabriks (PPE, LV).

I deputati hanno modificato la proposta originale per rendere la nuova agenzia più efficiente nell'affrontare le sfide affrontate dall'UE alle sue frontiere, per quanto riguarda sia la migrazione che la sicurezza interna e con l'obiettivo di preservare la libera circolazione all'interno dell'area Schengen e aumentare la trasparenza e responsabilità nei confronti del Parlamento europeo, nel rispetto della sovranità degli Stati membri dell'UE.

Nello specifico, hanno modificato la proposta originaria della Commissione in modo che spetti agli Stati membri (nel Consiglio) decidere sull'intervento, a maggioranza qualificata, e non alla Commissione.

Il progetto di regolamento è stato approvato con 40 voti favorevoli, dieci contrari e cinque astensioni.

Il Consiglio può decidere di avviare interventi rapidi alle frontiere in situazioni di crisi

Nei casi in cui uno Stato membro deve far fronte a maggiori pressioni alle sue frontiere esterne, come una pressione migratoria sproporzionata o la criminalità transfrontaliera, le squadre di intervento rapido alle frontiere potrebbero essere temporaneamente schierate su richiesta di uno Stato membro o per decisione del Consiglio:

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  • A seguito di una richiesta dello Stato membro, sarebbe concordato un piano operativo con l'EBCG, che dispiegherebbe, entro tre giorni lavorativi, il personale necessario e fornirebbe l'attrezzatura tecnica, e;
  • nei casi in cui uno Stato membro non adotti le misure proposte dall'EBCG o la pressione migratoria metta a rischio il funzionamento dello spazio Schengen, la Commissione può presentare al Consiglio una proposta di delibera. Il Consiglio deciderà quindi a maggioranza qualificata sulla necessità di inviare squadre di intervento alle frontiere. Il piano operativo dovrebbe essere concordato dallo Stato membro interessato e dall'EBCG prima che possa aver luogo la distribuzione.

Operazioni di reso

I deputati hanno inoltre convenuto di ampliare ulteriormente il ruolo dell'agenzia in cambio, consentendole di assistere gli Stati membri nelle operazioni di rimpatrio (ovvero il rimpatrio di cittadini di paesi terzi il cui soggiorno è irregolare) sia operativamente che tecnicamente, mentre la decisione stessa resta a livello nazionale. Tuttavia, i deputati hanno deciso che l'EBCG non dovrebbe organizzare operazioni di rimpatrio verso paesi terzi in cui esistono rischi di violazione dei diritti fondamentali, in conformità con il non respingimento principio.

Pool di guardie

L'agenzia EBCG non avrà le proprie guardie di frontiera, ma potrà fare appello a un pool di reazione rapida di 1,500 guardie di frontiera da nominare dagli Stati membri. Gli Stati membri senza frontiere esterne terrestri o marittime dovrebbero mettere a disposizione dell'EDCG il 3% delle loro guardie di frontiera nazionali, mentre per quelli con frontiere esterne terrestri o marittime la quota sarebbe del 2%.

Responsabilità

Secondo il testo approvato, l'Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera è responsabile dinanzi al Parlamento e al Consiglio.

Prossimi passi

Il 31 maggio inizieranno i colloqui interistituzionali con il Consiglio per raggiungere un accordo sulla nuova normativa. Il mandato negoziale è stato infatti adottato con 44 voti favorevoli, nove contrari e due astensioni.

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EU Reporter pubblica articoli da una varietà di fonti esterne che esprimono un'ampia gamma di punti di vista. Le posizioni assunte in questi articoli non sono necessariamente quelle di EU Reporter.

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