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Stato di diritto e democrazia in #Hungary: i deputati al Parlamento europeo interrogano il governo e gli esperti
I deputati al Parlamento europeo per le libertà civili discuteranno della situazione dello stato di diritto, della democrazia e dei diritti fondamentali in Ungheria con il ministro degli Affari esteri e diversi esperti.
La commissione per le libertà civili è stato incaricato dall'intero Parlamento a maggio per valutare se l'Ungheria sia a rischio di una grave violazione dei valori dell'UE. Se, sulla base dell'articolo 7, paragrafo 1, del trattato UE, il Parlamento dovesse concludere che è così, potrebbe chiedere al Consiglio di agire.
Nell'ambito dei lavori preparatori per la redazione della relazione Judith Sargentini (Greens / EFA, NL), I deputati hanno deciso di organizzare un'audizione con rappresentanti del governo ungherese, della società civile ed esperti.
Il ministro degli Affari esteri e del commercio ungherese Péter Szijjàrtó presenterà il punto di vista del governo. La copresidente del Comitato Helsinki ungherese Marta Pardavi, l'Università di Pécs e il rappresentante del Mertek Media Monitor Gábor Polyák, nonché il direttore del Centro per i diritti fondamentali Miklós Szánthó completano l'elenco degli oratori.
QUANDO: Giovedì 7 dicembre, dalle 9 alle 11
DOVE: Parlamento europeo, Bruxelles, edificio Paul-Henri Spaak, stanza 3C050
Seguire le riunione del comitato in diretta.
Articolo 7 del Trattato, che finora non è mai stato utilizzato, fornisce un meccanismo per far rispettare i valori dell'UE.
Ai sensi dell'articolo 7, paragrafo 1, e su iniziativa di un terzo degli Stati membri, del Parlamento o della Commissione dell'UE, il Consiglio può stabilire che esiste un chiaro rischio di una grave violazione dei valori dell'UE da parte di uno Stato membro e, in al fine di prevenire un'effettiva violazione, può rivolgere raccomandazioni specifiche al paese interessato.
Ai sensi dell'articolo 7, paragrafo 2, un'effettiva violazione dei valori dell'UE può essere determinata dal Consiglio europeo su proposta di un terzo degli Stati membri o della Commissione europea. Il Consiglio europeo deve decidere all'unanimità e il Parlamento deve dare la sua approvazione. L'articolo 7, paragrafo 3, viene utilizzato per lanciare sanzioni, come la sospensione dei diritti di voto di un paese in seno al Consiglio.
Per essere adottata in plenaria, il progetto di risoluzione preparato dalla commissione per le libertà civili dovrà essere sostenuto dai due terzi dei voti espressi e dalla maggioranza assoluta dei deputati, ossia almeno 376 voti.
Il progetto di relazione dovrebbe essere votato in commissione a giugno; la votazione del plenilunio è prevista per settembre.
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