Ambiente
61 amministratori delegati avvertono che 7 miliardi di euro sarebbero a rischio se il piano d’azione dell’UE sulle pompe di calore venisse ritardato
Oggi 61 dirigenti del settore delle pompe di calore hanno avvertito che ritardare il piano d’azione dell’UE sulle pompe di calore mette a repentaglio un settore chiave europeo a zero emissioni nette. Mette a rischio il 7 miliardi di euro di investimenti il settore sta pianificando in Europa per il periodo 2022-2025, affermano i leader del settore in una lettera congiunta alla presidente della Commissione europea von der Leyen. Ciò influenzerebbe i posti di lavoro nel settore; già oggi in Europa ce ne sono oltre 160,000 e le possibilità di crescita sono enormi.
Il settore delle pompe di calore è stato riconosciuto dalla Commissione come fondamentale per l’indipendenza energetica dell’Europa nell’ambito di REPowerEU e del piano industriale Green Deal. IL Piano d'azione dell'UE per le pompe di calore, che era programmato per apparire all’inizio del 2024, avrebbe potuto introdurre misure di sostegno per garantire che il settore realizzasse il suo potenziale.
Eppure gli ultimi dati mostrano le vendite di pompe di calore caduta alla fine del 2023. Ciò è dovuto ai cambiamenti politici che hanno scosso la fiducia dei consumatori e dei produttori, insieme al calo dei prezzi del gas, che rendono le pompe di calore meno attraenti dal punto di vista finanziario.
Negli Stati Uniti, in Asia e in altre regioni, i governi stanno aumentando il loro sostegno alle tecnologie delle pompe di calore. Il piano d'azione dell'UE dovrebbe essere pubblicato senza indugio per garantire un chiaro orientamento politico e incoraggiare misure verso una maggiore accessibilità economica. Ciò rafforzerà la fiducia dei consumatori, dei decisori e dell’industria nelle pompe di calore e consentirà così di massimizzare e moltiplicare gli investimenti già effettuati.
Martin Forsén, presidente dell'Associazione europea delle pompe di calore disse:
“Gli europei raccoglieranno i benefici di un forte mercato delle pompe di calore, dalla leadership industriale e dall’occupazione, alla decarbonizzazione e alla protezione dalla volatilità dei prezzi del gas. La decisione della Commissione Europea di frenare bruscamente il suo Piano d’Azione – proprio mentre altre regioni del mondo accelerano il loro sostegno – è esattamente l’opposto di ciò che è necessario. Oggi i leader del settore chiedono una rapida pubblicazione del Piano, per riportare l’Europa sulla buona strada verso l’indipendenza energetica e la competitività a zero emissioni”.
Segue la lettera odierna alla Commissione europea quello della scorsa settimana, firmato da 19 organizzazioni e ONG, che chiede la rapida pubblicazione del piano d'azione per le pompe di calore.
Vedi la lettera e i suoi firmatari
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