Commissione europea
Il Comitato economico e sociale europeo afferma che l'UE deve passare a un quadro economico orientato alla prosperità
La Commissione europea ha rilanciato il dibattito pubblico sulla revisione del quadro di governance economica dell'UE nell'ottobre 2021, a quasi un anno dalla sua sospensione. A seguito di questo rilancio, il Comitato economico e sociale europeo (CESE) e la Direzione generale degli Affari economici e finanziari della Commissione europea (DG ECFIN) hanno tenuto una conferenza online congiunta nell'ambito del dibattito pubblico. L'evento, suddiviso in due presentazioni e tavole rotonde, mirava a coinvolgere la società civile in modo da creare consenso sul futuro del quadro di governance economica.
"La sfida più grande per l'UE ora è garantire una ripresa equilibrata in tutta Europa, tracciando al contempo un percorso verso un futuro resiliente e sostenibile", ha affermato il presidente del CESE Christa Schweng nel suo discorso di apertura. "Invece di un ritorno alla normalità, il Comitato sostiene una svolta verso un quadro di governance economica orientato alla prosperità riveduto e riequilibrato". Ha inoltre evidenziato la necessità di coinvolgere tutte le principali parti interessate, comprese le organizzazioni della società civile, "per garantire la trasparenza e la responsabilità del quadro e stabilire una politica economica equilibrata in tutta l'UE".
Commissario per l'Economia Paolo Gentiloni ha proseguito: "L'obiettivo della Commissione è costruire un consenso sulla nuova governance economica in tempo utile per il 2023. Non sarà un compito facile, ma dobbiamo cogliere questa opportunità unica per allineare le nostre regole di bilancio con la nostra ambizione di e crescita inclusiva in Europa. Il coinvolgimento della società civile e delle parti sociali nella revisione è fondamentale per il successo di questo processo. Questa conferenza è un'ottima occasione per collegare diverse prospettive e lavorare per trovare nuove soluzioni insieme".
Coesione sociale, sostenibilità del debito e crescita
Margarida Marques L'eurodeputata ha dato il via alla prima sessione della giornata presentando la relazione del Parlamento europeo sulla revisione del quadro legislativo macroeconomico, di cui è stata relatrice. Questo è stato seguito da a tavola rotonda e sessione di domande e risposte su coesione sociale, sostenibilità del debito e crescita. La giuria, presieduta dal presidente della sezione Unione economica e monetaria e coesione economica e sociale del CESE, Stefano Palmieri, ha preso in considerazione una serie di questioni, tra cui ciò che spinge il debito pubblico, come ottenere risultati equi e se l'obiettivo dovrebbe essere il consolidamento delle finanze pubbliche o la priorità delle riforme strutturali.
Ridisegnare il quadro per la transizione gemellare
La seconda sessione è stata dedicata a come un rinnovato quadro di governance economica potrebbe risolvere la sfida del divario di investimento per realizzare la transizione climatica e digitale. Come introduzione al dibattito, relatore del CESE Dominica Biegon ha presentato il proprio parere di iniziativa"Rimodellare il quadro di bilancio dell'UE per una ripresa sostenibile e una transizione giusta". La proposta principale del CESE è quella di introdurre una regola d'oro per gli investimenti pubblici, in combinazione con una regola di spesa, che potrebbe anche integrare il meccanismo dell'UE per la ripresa e la resilienza. Chiede inoltre che i percorsi di riduzione del debito siano resi più flessibili e più nazionali specifico e affinché i parlamenti nazionali, il Parlamento europeo e la società civile ricevano un ruolo più importante nel quadro di governance economica dell'UE.
Direttore generale della DG ECFIN Maarten Verwey ha chiuso l'evento con quattro conclusioni da asporto:
1. La politica fiscale resta fondamentale nella doppia transizione e nella ripresa nell'UE
2. Gli investimenti pubblici e privati devono essere intensificati e promossi attivamente dal quadro
3. È necessario semplificare il quadro e rafforzare la titolarità nazionale
4. La procedura per gli squilibri macroeconomici dovrebbe essere sufficientemente flessibile da far fronte ai nuovi rischi emergenti
"La Commissione europea è ancora in modalità di ascolto al momento, ma intende presentare una proposta entro la metà del 2022", ha concluso.
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