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La destra italiana vince il voto in Sardegna, #5Star si affievolisce

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Una coalizione di destra ha vinto un voto regionale in Sardegna, in un risultato che potrebbe comportare problemi per il Movimento 5 Stelle, parte della coalizione al potere a Roma, mentre le elezioni del Parlamento europeo si avvicinano a maggio. scrive Steve Scherer.

Secondo una proiezione dopo lo spoglio dell'80% dei voti, alle elezioni di domenica per il governatore regionale Christian Solinas, il candidato del blocco di destra, avrebbe vinto con circa il 48% e molto davanti al centrosinistra in carica con il 33%.

Il candidato dei populisti 5 Stelle – che ottenne il 42.5% dei voti in Sardegna nelle elezioni nazionali di un anno fa che lo catapultarono al governo – vinse solo l’11%.

 

Il candidato del centrosinistra, Massimo Zedda, ha ammesso la sconfitta.

Il vincitore Solinas è un senatore della Lega, il partito di estrema destra che governa a livello nazionale in coalizione con i 5 Stelle. Nelle elezioni regionali, la Lega schiera candidati come parte di un’alleanza con partiti di destra e di centrodestra.

La Sardegna è la sesta regione o provincia consecutiva a passare dal centrosinistra alla destra da quando il Partito Democratico (PD) di centrosinistra è stato estromesso dal potere alle elezioni nazionali di marzo, sottolineando la crisi in corso del PD.

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Evidenzia anche le fortune in declino dei 5 Stelle, anche se il partito, che non ha mai vinto il potere in nessuna delle 20 regioni del paese e tradizionalmente se la cava molto meglio nelle elezioni nazionali, ha minimizzato l’importanza del risultato. Un'inversione simile si è verificata questo mese nella regione Abruzzo.

Lunedì il leader 5 Stelle Luigi Di Maio, il leader della Lega Matteo Salvini e il presidente del Consiglio Giuseppe Conte (nella foto) si sono affrettati ad escludere eventuali ripercussioni sul governo di Roma.

“Non dobbiamo dare troppa importanza alle elezioni regionali”, ha detto ai giornalisti Conte, che è apartitico ma più vicino ai 5 Stelle, a margine di un vertice in Egitto. “Non credo che i risultati possano avere conseguenze per il governo nazionale”.

Di Maio ha detto: “Per il governo non cambia nulla”.

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Il leader dei 5 Stelle ha detto che presto svelerà i piani per riorganizzare il partito, compreso l’abolizione della politica di candidarsi sempre da solo alle elezioni locali.

Normalmente queste vengono vinte da ampie coalizioni che comprendono numerose cosiddette “liste civiche” che rappresentano gruppi di interesse locali. In Sardegna ce ne sono stati così tanti che nessun partito ha ottenuto più del 13% dei voti.

La coalizione nazionale a Roma è apparsa sempre più fratturata nelle ultime settimane, con disaccordi tra Lega e 5 Stelle che ribollono su una serie di questioni, tra cui la costruzione di un tunnel alpino e su quale parte sostenere nella crisi politica del Venezuela.

Le elezioni del Parlamento europeo di maggio sono ampiamente viste come un test che potrebbe influenzare gli equilibri di potere nel governo.

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EU Reporter pubblica articoli da una varietà di fonti esterne che esprimono un'ampia gamma di punti di vista. Le posizioni assunte in questi articoli non sono necessariamente quelle di EU Reporter.

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