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Votazione plenaria: norme UE più severe su #MoneyLaundering e #TerrorismFinancing

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Finanza del terrorismo: Judith Sargentini et Krišjānis Kariņš I deputati Judith Sargentini e Krišjānis Kariņš 

Per aumentare la trasparenza e rispondere agli ultimi sviluppi tecnologici, il 19 aprile i deputati votano un aggiornamento della legislazione dell'UE in materia di riciclaggio di denaro e finanziamento del terrorismo.

Se approvata dai deputati, la nuova direttiva impedirebbe che il sistema finanziario dell'UE venga utilizzato per finanziare attività criminali. Inoltre vieterebbe l'occultamento su larga scala di fondi e porterebbe maggiore trasparenza per quanto riguarda la vera proprietà di società e trust.

In precedenza i registri dei titolari effettivi delle imprese erano accessibili solo a coloro che potevano dimostrare un legittimo interesse, ad esempio giornalisti e ONG. Secondo la nuova legislazione, sarebbero accessibili a tutti e i registri nazionali sarebbero interconnessi per facilitare la cooperazione tra gli Stati membri.

"Tenere i soldi sporchi fuori dal sistema bancario europeo"

Le nuove regole includono anche disposizioni per i registri dei beneficiari effettivi dei trust e un registro dei conti bancari e delle cassette di sicurezza. Coautore di Relazione del Parlamento sulla questione Krišjānis Kariņš ha spiegato: "Se Europol sta cercando un criminale in uno Stato membro, sarà in grado di vedere in quali altri paesi questo individuo ha conti".

Il membro lettone del PPE ha aggiunto: “L'obiettivo è tenere il denaro sporco fuori dal sistema bancario europeo. Le banche devono sapere chi sta dietro ogni conto. Ci sono due problemi con il denaro sporco; uno è che distrugge l'economia e l'altro che può finanziare il terrorismo”.

Terrorismo con pochi soldi

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Coautore Judith Sargentini dei Verdi/ALE ha dichiarato: "Abbiamo chiarito che se non si vuole mostrare chi è il proprietario, sarà difficile fare affari in Europa". L'eurodeputato olandese nota anche che in Europa oggigiorno è possibile finanziare il terrorismo “con pochi soldi”: “Noleggi un'auto o puoi anche rubare un'auto e ti imbatti in una folla di persone. Questo non costa denaro, l'unica cosa che costa è pagare gli stipendi ai militanti dello Stato islamico”.

Kariņš sottolinea che le fonti di finanziamento del terrorismo sono molteplici: “È attraverso attività illecite, denaro proveniente dal mercato nero, il commercio di merci illegali, armi o contrabbando di persone. Questo denaro entra nel sistema bancario europeo e viene riciclato”.

Carte prepagate e criptovalute

Le nuove regole abbasserebbero la soglia per l'identificazione dei titolari di carte prepagate anonime da 250 a 150 euro. Sargentini sottolinea che questo cambiamento è stato di enorme importanza per le autorità nazionali: "Le autorità francesi hanno insistito, affermando che le auto a noleggio utilizzate negli attacchi in Francia sono state pagate con carte anonime".

La nuova legislazione richiederebbe anche alle piattaforme di cambio valuta virtuale e ai fornitori di portafogli custodi di esercitare la dovuta diligenza e porre fine all'anonimato associato a tali scambi. “Ora diciamo che i fornitori di piattaforme e coloro che tengono bitcoin nel proprio portafoglio devono conoscere i propri clienti proprio come fanno le banche. È abbastanza rivoluzionario”, spiega Sargentini.

Kariņš fa notare che i possessori di criptovalute vorranno convertirle in euro qualora vorranno acquistare qualcosa: “Ecco quando le criptovalute entreranno nel sistema bancario europeo e a questo punto vogliamo che le banche chiedano chi è questo cliente e dove il denaro [virtuale] ha origine”.

La nuova normativa mira a chiudere il finanziamento criminale senza ostacolare il normale funzionamento dei mercati finanziari e dei sistemi di pagamento come le carte di debito prepagate. "L'obiettivo è creare problemi ai criminali ma non agli europei comuni e onesti", afferma Karinš. "Non vogliamo spingere le persone a tornare in contanti", aggiunge Sargentini.

Prossimi passi

 Il testo finale della direttiva, che è stato oggetto di un accordo informale tra Parlamento e Consiglio, sarà sottoposto ad a voto in plenaria il 19 aprile. Una volta entrato in vigore, gli Stati membri avranno 18 mesi per garantire la conformità.

Clicca qui per saperne di più sugli sforzi del Parlamento nella lotta al terrorismo.

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EU Reporter pubblica articoli da una varietà di fonti esterne che esprimono un'ampia gamma di punti di vista. Le posizioni assunte in questi articoli non sono necessariamente quelle di EU Reporter.

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