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Gli italiani trovano più vittime del crollo dei ghiacciai
Le squadre di soccorso italiane mercoledì (6 luglio) hanno trovato altre due vittime del crollo del ghiacciaio delle Alpi che si teme abbia ucciso fino a 12 persone ed è imputato all'aumento delle temperature.
Almeno nove persone sono rimaste uccise domenica nella valanga sulla Marmolada, che a oltre 3,300 metri (10,830 piedi) è la vetta più alta delle Dolomiti, una catena montuosa delle Alpi italiane orientali a cavallo delle regioni di Trento e Veneto.
Maurizio Fugatti, presidente della Regione Trento, ha affermato che le ricerche con droni continueranno poiché altre tre persone, tutte italiane, rimarranno disperse.
È stata anche arruolata una squadra di polizia specializzata nell'analisi del DNA per aiutare con il processo di identificazione.
Gran parte dell'Italia è stata cotta in un'ondata di caldo di inizio estate e gli scienziati hanno affermato che il cambiamento climatico stava rendendo i ghiacciai precedentemente stabili più imprevedibili.
I coordinatori dei soccorsi sperano di integrare il lavoro di droni ed elicotteri inviando una squadra di esperti e cani da ricerca nella parte inferiore del sito giovedì, quando si prevede che il tempo sarà più sereno.
Parti della montagna rimarranno chiuse ai turisti per consentire alle squadre di soccorso di operare e impedire agli alpinisti di accedere ad aree potenzialmente pericolose.
Sabato (9 luglio) la locale Val di Fassa terrà una giornata di lutto in onore delle vittime, tra cui due turisti della Repubblica Ceca.
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