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Minerali dei conflitti: prevenzione gruppi militari dal finanziamento delle loro attività

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Militari della RDCI gruppi militari nelle aree di conflitto come la Repubblica Democratica del Congo spesso utilizzano la vendita di minerali trovati nel loro territorio per finanziare le loro attività. Una nuova proposta dell'UE mira a porre fine a questo problema istituendo un sistema di autocertificazione dell'UE per incoraggiare gli importatori, le fonderie e le raffinerie a rifornirsi responsabilmente dei propri minerali. Martedì 14 aprile la commissione parlamentare per il commercio internazionale voterà sui piani. 

Nel tentativo di impedire all'estrazione di minerali di alimentare i conflitti, le Nazioni Unite e l'OCSE hanno sviluppato linee guida per le aziende che si riforniscono di minerali da aree di conflitto. Gli Stati Uniti hanno già introdotto requisiti legalmente vincolanti per le società, che finora si concentrano solo sulle aree intorno ai Grandi Laghi africani.

La Commissione europea ha prodotto una proposta per limitare l'importazione dei cosiddetti minerali dei conflitti. Si tratta di minerali come stagno, tantalio, tungsteno e oro che provengono da paesi e regioni segnati da conflitti armati o che sono a rischio di conflitto. L'iniziativa tenta di istituire un sistema volontario nell'UE per importatori, fonderie e raffinerie che utilizzano questi minerali.

Spetta ora al Parlamento europeo esaminare la proposta e, se necessario, emendare, approvare o respingere. Il membro rumeno del PPE Iuliu Winkler, responsabile della gestione della legislazione attraverso il Parlamento, ha affermato che il suo obiettivo era quello di aiutare a istituire una regolamentazione efficiente per fermare i profitti dal commercio di minerali utilizzati per finanziare i conflitti armati, promuovendo nel contempo l'approvvigionamento responsabile da paesi colpiti dal conflitto le zone.

La Commissione propone un sistema volontario anziché obbligatorio. Winkler, che è anche il vicepresidente del comitato per il commercio internazionale, ha affermato che non si trattava di stabilire se il lavoro volontario o obbligatorio funzionasse meglio: "La vera sfida è elaborare una regolamentazione efficiente e praticabile".

Il progetto di regolamento offre agli importatori dell'UE l'opportunità di intensificare gli sforzi in corso per garantire catene di approvvigionamento pulite quando commerciano legittimamente con operatori nei paesi colpiti da conflitti. L'UE intende pubblicare un elenco annuale di fonderie e raffinerie responsabili per aumentare la responsabilità pubblica, aumentare la trasparenza della catena di approvvigionamento e facilitare l'approvvigionamento responsabile di minerali. Con oltre 400 importatori di tali minerali e metalli, l'UE è tra i più grandi mercati per stagno, tantalio, tungsteno e oro.

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EU Reporter pubblica articoli da una varietà di fonti esterne che esprimono un'ampia gamma di punti di vista. Le posizioni assunte in questi articoli non sono necessariamente quelle di EU Reporter.

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