Cultura
Restituzione dei beni culturali esportati illecitamente: regole più semplici approvate dai deputati della cultura
Un accordo informale con il Consiglio sulle regole riviste per aiutare gli Stati membri a recuperare i beni culturali illegalmente rimossi dal loro territorio è stato approvato dalla commissione per la cultura e l'istruzione il 10 aprile con 14 voti contro uno.
Diversi paesi dell'UE, come Italia, Polonia, Francia, Germania e Romania, hanno subito gravi furti ed esportazioni illegali di beni del patrimonio culturale da quando è stato creato il mercato unico.
Qualsiasi oggetto classificato dalla legge nazionale di uno Stato membro come un "tesoro nazionale" e che è stato illegalmente rimosso dal suo territorio dopo il 1993, potrebbe d'ora in poi essere recuperato mediante una procedura di restituzione più flessibile. Per consentire il rimpatrio del maggior numero possibile di oggetti, tutti i limiti di età e valore finanziario sono stati eliminati dal nuovo testo.
Le autorità nazionali avranno sei mesi (in precedenza due mesi) per stabilire se un oggetto trovato in un altro Stato membro costituisce un bene culturale classificato, rimosso illegalmente dal suo territorio, e possono presentare la loro richiesta di restituzione entro tre anni (in precedenza un anno).
Il risarcimento è dovuto solo se la merce è stata acquistata con "due diligence".
Una persona che possiede un bene culturale rivendicato da uno Stato membro dovrebbe dimostrare che al momento dell'acquisizione dell'oggetto, ha preso tutte le misure necessarie per accertare che provenga da una fonte legale: le circostanze dell'acquisizione, i permessi di uscita richiesti e si terrà conto della consultazione dei registri dei beni culturali rubati.
Se il possessore non è in grado di fornire tali prove, lo Stato richiedente non sarebbe più tenuto a corrispondergli un risarcimento.
Statistiche sui crimini contro il patrimonio nazionale
La Commissione europea stima che ogni anno vengano commessi circa 8,000 crimini contro il patrimonio nazionale e circa 40,000 beni culturali rimossi illegalmente. A livello internazionale, secondo le statistiche dell'UNESCO e delle Nazioni Unite, i beni culturali sono il terzo oggetto più contrabbandato, dopo droga e armi.
Prossimi passi
La plenaria voterà sulla relazione finale il 16 aprile a mezzogiorno, dopo il dibattito serale del 15 aprile. La rifusione necessita dell'approvazione formale del Consiglio per entrare in vigore.
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