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Funzionario europeo: l'UE probabilmente manterrà le sanzioni missilistiche contro l'Iran

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Martedì un funzionario europeo ha dichiarato di non aspettarsi alcuna difficoltà a convincere le nazioni dell'UE a mantenere le sanzioni sui missili balistici contro l'Iran che scadranno a ottobre.

Il funzionario, che ha parlato a condizione di anonimato, ha anche affermato di vedere una finestra di opportunità entro la fine del 2023 per cercare di negoziare un accordo nucleare di riduzione dell'escalation con l'Iran.

"Potremmo avere una piccola finestra di opportunità per provare a riprendere le discussioni con loro su (a) ritorno al JCPOA o almeno a un accordo di riduzione dell'escalation... prima della fine dell'anno", ha detto il funzionario ai giornalisti a Washington.

Il JCPOA, o Joint Comprehensive Plan of Action, è un accordo nucleare defunto del 2015 tra l'Iran e le maggiori potenze in base al quale Teheran ha accettato di limitare il suo programma nucleare in cambio di un sollievo dalle sanzioni di Stati Uniti, UE e Nazioni Unite.

A giugno, fonti hanno riferito a Reuters che i diplomatici europei avevano informato l'Iran previsto di mantenere le sanzioni dell'UE sui missili balistici destinato a scadere a ottobre in base all'accordo sul nucleare, un passo che secondo loro potrebbe provocare ritorsioni iraniane.

Le fonti hanno citato tre motivi per mantenere le sanzioni: l'uso da parte della Russia di droni iraniani contro l'Ucraina; la possibilità che l'Iran trasferisca missili balistici alla Russia; e privare l'Iran dei benefici dell'accordo nucleare dato che Teheran ha violato l'accordo, anche se solo dopo che gli Stati Uniti lo hanno fatto per primi.

Il mantenimento delle sanzioni dell'UE rifletterebbe gli sforzi occidentali per impedire all'Iran di sviluppare armi nucleari e i mezzi per consegnarle nonostante il fallimento dell'accordo del 2015, che l'allora presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha abbandonato nel 2018.

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Alla domanda se Gran Bretagna, Francia e Germania, parti dell'accordo del 2015, avessero convinto il resto dell'UE a mantenere le sanzioni sui missili balistici, il funzionario europeo ha risposto: "È quasi d'accordo. Non mi aspetto difficoltà".

Il patto del 2015, che l'Iran ha stretto con i tre Stati europei, Cina, Russia e Stati Uniti, ha limitato il programma nucleare di Teheran per renderle più difficile ottenere materiale fissile per una bomba in cambio dell'esenzione dalle sanzioni economiche.

A seguito del ritiro di Trump dall'accordo e del fallimento del presidente degli Stati Uniti Joe Biden nel rilanciarlo, l'Iran potrebbe produrre il materiale fissile per una bomba in 12 giorni circa, secondo le stime statunitensi, rispetto a un anno in cui l'accordo era in vigore.

Con quell'accordo effettivamente morto, le relazioni dell'Iran con l'Occidente si sono deteriorate nell'ultimo anno, portando Washington e i suoi alleati a cercare modi per allentare le tensioni e, se ciò accadesse, un modo per ripristinare una sorta di limiti nucleari.

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EU Reporter pubblica articoli da una varietà di fonti esterne che esprimono un'ampia gamma di punti di vista. Le posizioni assunte in questi articoli non sono necessariamente quelle di EU Reporter.

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