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I britannici si dividono sempre più profondamente su #Brexit, ricerche scoperte

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Secondo una ricerca accademica pubblicata questa settimana, il divario sociale rivelato dal voto britannico del 2016 per l'uscita dall'Unione europea non è solo destinato a rimanere, ma si sta approfondendo. scrive Elisabeth O'Leary.

Think tank Il Regno Unito in un'Europa che cambia ha affermato che è improbabile che i britannici cambino idea sull'uscita dall'UE, nonostante l'incertezza politica ed economica che ha portato, perché gli atteggiamenti stanno diventando più radicati.

“Il referendum (Brexit) ha messo in luce le divisioni fondamentali nella società britannica e ha sovrapposto ad esse una distinzione tra congedo e permanenza. Questo ha il potenziale per sconvolgere profondamente la nostra politica negli anni a venire", ha affermato Anand Menon, direttore del think tank.

La Gran Bretagna sta negoziando un accordo con l'UE che modellerà le future relazioni commerciali, rompendo con il blocco dopo quattro decenni, ma il processo è complicato dalle divisioni all'interno dei partiti, della società e dello stesso governo.

Menon ha affermato che la ricerca, basata su una serie di sondaggi nel periodo di 18 mesi da quando la Gran Bretagna ha votato per l'uscita dall'Unione Europea, ha mostrato che il 35% delle persone si identifica come 'Leavers' e il 40% come 'Remainers'.

La ricerca ha anche scoperto che entrambe le parti avevano la tendenza a interpretare e ricordare le informazioni in un modo che confermasse le loro convinzioni preesistenti, il che si aggiungeva anche all'approfondimento dell'impatto del voto.

Le differenze hanno mostrato che la frammentazione era più determinata dai gruppi di età e dalla posizione che dalla classe economica.

I sondaggi hanno mostrato un crescente sostegno per un secondo voto sull'uscita o meno dall'Unione europea una volta noti i termini di partenza, ma un tale voto non fornirebbe necessariamente un risultato diverso, secondo un sondaggio di ICM per il quotidiano Guardian indicato la scorsa settimana.

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Il rapporto ha anche mostrato che l'età era un indicatore migliore del modo in cui i britannici votavano rispetto all'occupazione. Circa il 73% dei giovani di età compresa tra 18 e 24 anni ha votato per rimanere nell'UE, ma l'affluenza alle urne in quel gruppo è stata inferiore rispetto a quella degli elettori più anziani.

"I sondaggi del British Election Study hanno suggerito che, per ribaltare il risultato, un sorprendente 97% di under 45 avrebbe dovuto arrivare alle urne, a differenza del 65% che ha effettivamente votato", afferma il rapporto. .

La differenza tra le generazioni è diventata ancora più pronunciata nelle elezioni generali del 2017, quando in Gran Bretagna è stato misurato il divario più grande nel modo in cui le diverse generazioni hanno votato.

Il British Election Study è stato condotto da accademici ad ogni elezione generale dal 1964 e analizza perché le persone votano e perché votano in quel modo.

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EU Reporter pubblica articoli da una varietà di fonti esterne che esprimono un'ampia gamma di punti di vista. Le posizioni assunte in questi articoli non sono necessariamente quelle di EU Reporter.

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