Ambiente
Entrano in vigore le nuove regole per una gestione più completa ed economica delle acque reflue urbane

La direttiva rivista rafforzerà le norme in materia di trattamento, garantendo un livello più elevato di protezione per la popolazione e l'ambiente.
L'UE compie un passo importante verso il raggiungimento del suo obiettivo "Inquinamento zero": la direttiva rivista sul trattamento delle acque reflue urbane entrerà in vigore il 1° gennaio.
Le nuove norme proteggeranno ulteriormente la salute umana e l'ambiente dagli scarichi nocivi di acque reflue urbane e garantiranno fiumi, laghi, falde acquifere e coste più puliti in tutta Europa.
La direttiva rivista apporterà benefici finanziari pari a circa 6.6 miliardi di euro all'anno entro il 2040, superando di gran lunga i costi di attuazione stimati, semplificando al contempo gli obblighi di rendicontazione per gli Stati membri.
Regole aggiornate
La direttiva si applica a un numero più ampio di aree, inclusa la copertura di agglomerati più piccoli a partire da 1,000 abitanti. Saranno rimossi più nutrienti dalle acque reflue urbane e saranno applicati nuovi standard ai microinquinanti.
Sistematico monitoraggio di microplastiche e PFAS (spesso definiti sostanze chimiche eterne), nonché il monitoraggio dei parametri di salute pubblica. Ciò include il monitoraggio della resistenza antimicrobica, una crescente minaccia per la salute pubblica, e di diversi virus, come SARS-Covid, per individuare i primi segnali di un'epidemia. Questi dati raccolti tempestivamente supporteranno un rapido processo decisionale in caso di emergenza sanitaria pubblica.
In linea con la principio "chi inquina paga", la nuova legge garantirà che i costi del trattamento avanzato saranno per lo più coperti dall'industria responsabile, piuttosto che dalle tariffe idriche o dal bilancio pubblico. Le industrie farmaceutiche e cosmetiche, i cui prodotti creano la maggior parte dei microinquinanti nelle acque reflue, saranno tenute a pagare almeno l'80% del costo per la loro rimozione. Ciò limiterà il costo dei nuovi requisiti per i cittadini.
Le nuove regole guideranno il settore delle acque reflue verso la neutralità energetica e climatica. Miglioreranno anche la gestione delle acque piovane nelle città, che diventerà sempre più importante alla luce dell'aumento degli eventi piovosi intensi dovuti al cambiamento climatico.
Per le grandi città, gli stati membri dovranno sviluppare sistematicamente piani di gestione integrati per gestire le acque piovane che riducano il rischio di inondazioni urbane e inquinamento durante forti piogge. Le città più piccole dovranno farlo quando le acque piovane presentano un rischio. In questi piani, devono essere stabilite azioni di gestione concrete e le soluzioni basate sulla natura dovrebbero essere considerate prioritarie.
Maggiore circolarità è un elemento chiave della Direttiva rivista e sono stati introdotti nuovi requisiti per recuperare componenti preziosi da acque reflue e fanghi di depurazione, come il fosforo, una materia prima critica nell'UE. Ciò consente un ulteriore utilizzo in settori come l'agricoltura.
Inoltre, la direttiva promuove maggiore riutilizzo dell'acqua trattata, garantendo che nessuna risorsa preziosa venga sprecata, contribuendo a proteggere le risorse idriche nelle regioni soggette a stress idrico e ad alleviare la pressione sulle catene di approvvigionamento.
Infine, lo farà garantire l'accesso ai servizi igienici negli spazi pubblici per i due milioni di persone più vulnerabili ed emarginate nell'UE. Entro la fine del 2029, gli Stati membri devono identificare le popolazioni vulnerabili ed emarginate, attuare misure per migliorare il loro accesso ai servizi igienici e promuovere servizi igienici pubblici liberamente accessibili, sicuri e igienici nelle aree urbane con almeno 10,000 abitanti. Ciò è in linea con i requisiti stabiliti ai sensi della Direttiva riveduta sull'acqua potabile, che richiede l'accesso all'acqua per tutti.
Sostegno dell’UE all’attuazione
Per semplificare la segnalazione e l'elaborazione dei dati sul trattamento delle acque reflue, l'Agenzia europea per l'ambiente fornirà database digitali per gli Stati membri. Non saranno più tenuti a presentare relazioni scritte ogni due anni come previsto dalla precedente direttiva, riducendo così l'onere amministrativo.
La Direttiva rifusa stabilisce i requisiti legali per la gestione delle acque reflue per i prossimi decenni, dando al settore idrico la sicurezza di pianificare di conseguenza. La Commissione europea collaborerà a stretto contatto con gli Stati membri per garantire che la Direttiva sia effettivamente implementata e contribuisca a un'Europa resiliente all'acqua. Ciò include fornire indicazioni e supporto per facilitare la conformità e raggiungere gli obiettivi della Direttiva.
Parlando dell'entrata in vigore della direttiva, il Commissario per l'ambiente, la resilienza idrica e un'economia circolare competitiva, Jessica Roswall, disse:
“Un ambiente pulito è al centro della prosperità dell'Europa. Nuove norme sul trattamento delle acque reflue urbane garantiranno la protezione di salute dei cittadini, guidare l'innovazione e promuovere la circolarità. Ciò aiuterà gli stati membri a diventare più resilienti all'acqua".
sfondo
La direttiva sul trattamento delle acque reflue urbane è stata adottata per la prima volta nel 1991 e ha avuto un ruolo determinante nel migliorare la qualità dei corpi idrici in tutta l'UE.
Tuttavia, dopo oltre 30 anni, la direttiva necessitava di una revisione generale per affrontare le nuove fonti di inquinamento urbano, che sono diventate più dominanti (come le città più piccole, le strutture decentralizzate o le acque piovane). Sono emersi anche nuovi inquinanti, tra cui microplastiche o microinquinanti (come prodotti farmaceutici o cosmetici).
Inoltre, il settore delle acque reflue urbane dovrebbe sfruttare il suo potenziale di neutralità energetica, contribuendo così al raggiungimento degli obiettivi climatici dell'UE.
Maggiori informazioni
Acque reflue urbane – Pagina della Commissione
Direttiva riveduta sulle acque reflue urbane – Pagina EUR-Lex
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