Agricoltura
La bilancia commerciale agroalimentare dell’UE rimane stabile
L'ultimo rapporto sul commercio agroalimentare pubblicato oggi dalla Commissione europea ha mostrato che nel periodo gennaio-maggio 2024 le esportazioni agroalimentari cumulative dell'UE hanno raggiunto i 97.4 miliardi di euro (un aumento del 2% rispetto allo stesso periodo del 2023), mentre l'ultimo dato mensile (maggio 2024) ha mostrato che il surplus commerciale agricolo complessivo dell'UE è rimasto stabile a 5 miliardi di euro.
Esportazioni agroalimentari dell'UE è rimasto stabile a € 19.7bn, con esportazioni cumulative da gennaio a maggio che hanno raggiunto i 97.4 miliardi di euro, con un aumento del 2% rispetto al 2023. Il Regno Unito è stata la destinazione principale, seguita dagli Stati Uniti, che hanno registrato un aumento del 9% a causa dei prezzi più elevati dell'olio d'oliva. La Cina ha registrato un calo del 10%, principalmente per la carne suina, le preparazioni di cereali e i latticini. Inoltre, le esportazioni verso il Brasile sono aumentate di 208 milioni di euro (+21%), trainate dai prezzi più elevati delle olive e dell'olio d'oliva. Al contrario, le esportazioni verso la Russia sono diminuite del 15% (463 milioni di euro), soprattutto per quanto riguarda gli alcolici. Le esportazioni di olio d'oliva sono aumentate del 60% (+1.2 miliardi di euro), mentre i valori delle esportazioni di cereali sono diminuiti del 14% (937 milioni di euro) a causa dei prezzi più bassi nonostante i volumi più elevati. Anche le esportazioni di olio vegetale sono diminuite del 37% (654 milioni di euro) a causa dei prezzi e dei volumi più bassi.
Importazioni agroalimentari UE sono stati € 14.7bn, in aumento del 3% rispetto a maggio 2023. Le importazioni cumulative da gennaio a maggio hanno raggiunto i 69.6 miliardi di euro, a un livello stabile rispetto al 2023. Nonostante un calo del 4%, il Brasile è rimasto la principale fonte, seguito dal Regno Unito e dall'Ucraina. Le importazioni dalla Costa d'Avorio, dalla Nigeria e dalla Tunisia sono aumentate, spinte dai prezzi più elevati del cacao e dell'olio d'oliva. Al contrario, le importazioni da Australia, Indonesia e Canada sono diminuite drasticamente. Le importazioni di caffè, tè, cacao e spezie sono aumentate del 26% (2.3 miliardi di euro) e le importazioni di frutta e noci del +9% (855 milioni di euro), mentre cereali e semi oleosi hanno registrato cali significativi a causa di prezzi e volumi più bassi.
Ulteriori approfondimenti e tabelle dettagliate sono disponibili nell'ultima edizione del rapporto mensile sul commercio agroalimentare dell'UE. rapporto.
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