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Economia

La Francia si attiene a un calendario ambizioso per l'imposta minima globale

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Dopo la riunione dei ministri delle Finanze ECOFIN di ieri (18 gennaio), il ministro francese dell'Economia, delle finanze e del recupero Bruno le Maire ha informato i giornalisti sull'ambizioso calendario francese per l'introduzione della tassa minima globale. 

La Commissione Europea ha presentato la sua proposta di direttiva alla fine di dicembre. La Presidenza francese preme per rapidi progressi, in vista dell'adozione e dell'entrata in vigore della Direttiva entro gennaio 2023. 

Tutti i membri dell'UE hanno acconsentito alla proposta, compresi i paesi a bassa imposta sulle società come l'Irlanda, ma alcuni sono preoccupati per l'entrata in vigore della misura, nonostante siano già d'accordo a livello dell'OCSE. Alcuni stati sono anche preoccupati per il fatto che i progressi su quello che viene chiamato "Pillar One" - il passaggio a una tassa sulle vendite per i grandi fornitori di servizi digitali - non saranno concordati in tandem. Le Maire vuole vedere concordati entrambi i pilastri, ma la Presidenza francese si concentrerà principalmente sul Pilastro 2, che è il più avanzato. 

Il fisco è rimasto un campo in cui le tesorerie nazionali custodiscono gelosamente il controllo dei loro poteri. Coloro che sono a favore di una tassazione equa hanno affermato che ciò porta a una corsa al ribasso con diversi paesi dell'UE che si sottoquotano a vicenda per attrarre affari. Le Maire ha voluto sottolineare ai detrattori della proposta - Ungheria, Polonia ed Estonia - che la proposta non significa armonizzazione fiscale in tutta Europa. Gli stati dell'UE manterrebbero comunque la sovranità sul reddito, sull'IVA e sarebbero liberi di fissare aliquote diverse con una soglia minima del 15%.

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